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La selezione dei richiami vivi
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Chi pratica la caccia agli acquatici sa bene quanto sia importante avere
nel proprio gioco alcuni richiami vivi.
Capita spesso che sia proprio la bravura delle nostre anatre a
trasformare una mattinata di caccia grigia e deludente in una giornata da
ricordare...e raccontare agli amici!
Cosi' attraverso la chiacchierata fatta con l'esperto
cacciatore di acquatici Lionello Marcato (che caccia nella laguna veneziana e
prevalentemente in appostamento temporaneo) vogliamo dare il nostro contributo
a tutti gli amici di Anatidi.it che hanno intenzione di cimentarsi con il
difficile addestramento delle anatre vive da richiamo.
Paolo: "Insomma Lionello: cosa hanno di particolare le tue anatre?"
Lionello: "Cosa? Hanno 15 anni di selezione alle spalle!.
Tutto è nato dalla voglia di avere un’anatra che cantasse in modo particolare,
quel canto che solo i germani “veri” hanno.
Quindici anni fa iniziai a selezionare le prime femmine, scegliendo quelle
che una volta in acqua dimostravano di non schiamazzare, di non cantare con
un tono troppo forte, e di avere un carattere estremamente docile.
Oggi le mie anatre nel momento dell’arrivo del selvatico cantano emettendo
al massimo 4-5 battute dal suono nasale: iniziano con un tono alto e forte,
fino ad arrivare ad un’ultima e leggera battuta, con un tono basso e marcato.
Un canto di questo tipo, quando si caccia con una batteria di 4-5 anatre vive,
ti permette di ottenere risultati nettamente superiori a quelli che otterresti
con le “normali” anatre germanate. Questi soggetti non concedono artificiosità
al gioco e difficilmente le anatre selvatiche si impauriscono al loro canto,
anche se corale.
Morfologicamente sono diverse dai germani comuni: sono più tozze, con il collo
più corto e meno sottile, il becco è largo e danno l’impressione di essere
uccelli forti. Ma la cosa veramente particolare è il forte contrasto tra i
colori del piumaggio. Questa è la caratteristica che mi permettere di
distinguerle facilmente da quelle di ceppo normale, addirittura subito dopo la
schiusa delle uova, anche perché il colore delle zampe dei pulcini è quasi nero
(ma da adulti avranno le zampe di un arancione scuro), ed è questo il primo
passo della selezione."
Paolo: "Parlami della selezione. Come fai a scegliere il soggetto adatto
alla caccia?"
Lionello: "Per mantenere le stesse caratteristiche da generazione a generazione,
faccio incrociare i genitori con i figli e i fratelli tra di loro. In questo
modo il patrimonio genetico rimane praticamente lo stesso rafforzando le
probabilità di nascita di soggetti del ceppo.
Naturalmente le anatre di questo ceppo sono sempre isolate dalle altre,
questo per non rischiare incroci con soggetti di razza diversa.
Inoltre è fondamentale ai fini della riproduzione che anche i maschi siano
dello stesso tipo.
Spesso infatti si fa attenzione solo alle femmine, perché in fondo sono loro
che con il canto richiamano le selvatiche, ma è essenziale per ottenere dei
buoni richiami vivi che anche il riproduttore maschio sia un buon soggetto.
Dopo la schiusa delle uova viene il difficile. Come ti dicevo si capisce subito
quali sono quelle che avranno le caratteristiche del mio ceppo: ma questo non
basta!
Così come un qualsiasi cacciatore addestra il suo cane fin da piccolo, lo
porta spesso in campagna, gli fa conoscere il selvatico, lo addestra alla
ferma, ecc. ecc., anche noi cacciatori di acquatici dobbiamo allenare i nostri
"ausiliari".
Solo quando l’anatra si trova a contatto con l’acqua e con la zavorra alle
zampe, si capisce se è adatta a diventare un buon richiamo, tranquillo e
quindi utile.
Deve cantare con spontaneità e il suo modo di muoversi, di richiamare le
altre anatre (con le famose 4-5 battute a toni decrescenti), di rispondere
al maschio, sono tutte variabili da tenere in considerazione prima di scegliere
un soggetto piuttosto che un altro.
Solo dopo molte prove e molte uscite in laguna riesco ad individuare l’anatra
adatta.
Generalmente ogni 10/15 nate sono al massimo due quelle che faranno parte
della batteria da richiamo per la caccia e, soprattutto, nel gruppo dei
riproduttori dell’anno successivo."
Paolo: "Immagino che anche tu alle tue anatre gli dedichi veramente tanto
tempo."
Lionello: "Si, certo. Ma sei obbligato a farlo, non puoi decidere di
allevare anatre da richiamo e poi non curarle ed addestrarle tutto l’anno.
Lo svezzamento lo faccio io e non la madre. Devi sostituirla è indispensabile.
Ogni volta che mi avvicino ai piccoli, prima di dargli da mangiare e da una
certa distanza, le chiamo e loro mi rispondono. Uso fare un “Coreee” secco,
e così fino all’età adulta. Sarà molto utile per la caccia e per farle cantare
a comando.
Bisogna anche tenerle in un luogo adatto e non fargli mancare mai nulla: cereali
di ottima qualità e specialmente l’acqua. Le anatre hanno bisogno di bagnarsi
spesso durante il giorno.
Infatti senza acqua la ghiandola uropigia, alla base della coda, non secernerebbe
più quell’olio che con il becco si passano in continuazione sulle piume
rendendole perfettamente impermeabili.
In questo caso una volta in acqua non darebbero il loro meglio e, quindi, si
rischierebbe di escludere erroneamente dei soggetti validi."
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