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La caccia nel Padule di Fucecchio
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Il Padule di Fucecchio e' un'ampia zona umida che si estende per 1.800 Ha tra la provincia di Firenze e quella
di Pistoia.
Possiamo senza dubbio affermare che questo e' l'ultimo “Padule” del centro Italia in cui si può esercitare la
tradizionale caccia agli uccelli acquatici, dopo la scomparsa delle grandi zone umide litoranee a causa delle
bonifiche o, ancora peggio, a seguito del divieto di caccia che ha decretato inesorabilmente la loro fine.
Ma il Padule di Fucecchio e' rimasto intatto grazie anche ai cacciatori locali e in particolar modo
all'Associazione Terra Nostra Unita, l'associazione dei proprietari terrieri che si sono consorziati
proprio per difendere questo stupendo ambiente naturale dalle mire degli anticaccia piu' estremisti e della
bonifica dei terreni da parte di imprenditori agrari o florovivaistici.
I cacciatori del posto gestiscono l'ambiente nei minimi particolari, una perfetta conduzione che li tiene impegnati
tutto l'anno per mantenere il loro “chiaro” e l'ambiente circostante nel migliore dei modi.
Particolare attenzione e' rivolta alle piante acquatiche caratteristiche del Padule, quelle erbe palustri che
compongono la vera ricchezza dell'area, come il “Pisarone” cibo assai gradito dai “bozzoletti” le alzavole che
compongo la maggior parte dei carnieri dei cacciatori del posto.
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Sfalcio del cannetto, il "Pisarone"
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La predisposizione degli appostamenti e' quasi maniacale, i particolari sono curati nei minimi dettagli:
e' naturale, durante la stagione venatoria si passa più tempo in palude a caccia che a casa o al lavoro!
Per i cacciatori locali la caccia agli uccelli acquatici non e' solo una passione ma uno stile di vita, ed
e' quindi normale che al Padule dedichino tempo, soldi, sogni e...poesie, come questa del mitico "Pastina":
La notte nel Padule
Supernova in blu cobalto, luna piena e acqua alta
Sol così posso descrivere tal simile gioiello
Volo sognando su d'un tappeto d'acqua
avvolto in un paltò di stelle
verso il comparir del giorno
"mi pare e non mi pare dell'ombre falcheggiare"
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I “cesti”, così come vengono chiamati gli appostamenti fissi usati per la caccia, sono delle piccole palafitte
costruite all'interno della vegetazione palustre.
Sono piuttosto alti, l'altezza dell'acqua varia enormemente da una settimana all'altra a seconda delle
piogge o della portata d'acqua dei numerosi canali che attraversano il padule: una regimentazione delle
acque nel periodo invernale e' praticamente impossibile.
Nel capanno vi e' ogni cosa: il tetto per proteggersi dalla pioggia o il posto per il barchino nascosto
tra la vegetazione sono le cose più scontate.
Ma e' abbastanza comune trovare una piccola cucina, le stufe per quando fa freddo o i ventilatori per le
giornate calde. In alcuni casi vi e' un tavolo e le panche per abituali e abbondanti colazioni o pranzi.
E si perché quando si caccia da queste parti non si può far a meno di uno spuntino con salumi, formaggi
bruschetta all'olio e una salciccia sulla brace, perché no, con i “fagioli all'uccelletto”.
Patrizio Zipoli rappresenta un punto di riferimento per i cacciatori locali.
Ad Anchione, nel Comune di Ponte Buggianese (Pt), ha la sua “base” logistica e di ritrovo, presso gli uffici
dell'Associazione Volpoca (una associazione culturale assai dinamica che offre servizi di monitoraggio e
assistenza di Soccorso Nautico, ed e' l'unica associazione che nel periodo febbraio-giugno permette a tutti
i veri amanti della natura, caccaitori e non, di visitare il selvaggio interno del Padule di Fucecchio con i classici barchini
fucecchiesi, esperienza unica nel suo genere che negli ultimi due anni ha riscosso un notevole successo di
partecipazione), sede anche del locale circolo dei cacciatori della FIDC e della sopra citata Associazione
Proprietari "Terra Nostra Unita".
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Barca del soccorso nautico e gita turistica in barchino
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Ed e' grazie all'enorme passione di Patrizio che il comune di Ponte Buggianese ha da qualche anno anche un piccolo
museo riguardante la storia e la cultura della caccia agli acquatici che si effettua nel Padule.
Il museo storico del Padule di Fucecchio
Iniziamo questo articolo nel ricordo di Giovanni Marchetti, conosciuto cacciatore della Val di Nievole che,
alla sua scomparsa avvenuta pochi mesi fa, ha voluto riportare una sua raccolta di “reperti della natura” li
dove nel corso degli anni l'ha incrementati: nel Padule di Fucecchio.
Giovanni ha realizzato la sua collezione durante decenni di frequentazione nel padule, conservando numerose specie
di uccelli d'acqua e non catturate durante le sue cacciate, ma anche alcuni esemplari di fauna ittica, la flora del
padule, gli antichi attrezzi da lavoro del posto, quadri e stampe a carattere venatorio e tutti quegli arnesi
indispensabili alla caccia e alla gestione di un chiaro; insomma, possiamo senza dubbio affermare che e' riuscito
ha conservare nel corso del tempo un pezzo di storia del Padule di Fucecchio.
Oggi tutto questo, per volere di Giovanni e della sua famiglia che ringraziamo anche noi di Anatidi.it per la concessione
fatta all'Associazione Terra Nostra Unita nella persona di Patrizio Zipoli, e' a disposizione di ogni appassionato di caccia
agli acquatici e per chiunque sia interessato alla cultura e alle tradizioni di questa zona paludosa dell'Italia centrale.
Naturalmente Anatidi.it e' andata a visitare “in anteprima” questo piccolo museo e siamo rimasti sbalorditi per la quantità
di pezzi contenuti nelle vetrine e nelle bacheche.
Ogni singolo oggetto contenuto nel museo rievocherà l'ambiente unico del Padule e fara' rivivere al visitatore scene di
caccia di epoche passate, perche' ogni singolo pezzo ha dietro si se racconti e storie affascinanti di un vita passata
all'interno del Padule
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Ogni volta che ho la possibilità di passare una giornata di caccia insieme agli amici Patrizio, Pierino, Fabrizio,
Andrea mi sento fortunato, perché ho l'opportunità di trascorrere una giornata in un ambiente naturale rimasto
intatto da sempre; il tutto grazie alla passione viscerale di persone che si tramandano le conoscenze per una
corretta gestione degli habitat di generazione in generazione. La bellezza dell'ambiente non ha eguali, i profumi che si respirano nel Padule sono unici, la tradizione
regna sovrana ancora oggi.
In tempi dove il carniere facile ed il numero massimo di abbattimenti sono il credo per tanti cacciatori,
qui a Fucecchio la caccia e' ancora arte: il barchino spinto con l'asta, il gioco con i volantini, i fischi
in osso o in canna costruiti manualmente dai cacciatori.
Questa e' la vera Caccia alle anatre: caccia con la C maiuscola.
[pb]
Finalmente a caccia nel Padule!
Passare una giornata di caccia a fucecchio e' come ritornare indietro
negli anni.
Il famoso padule e' rimasto intatto, un ambiente unico curato alla perfezione
dai cacciatori del posto.
I 1.800 Ha di palude seguono landamento delle stagioni: ce abbondante acqua
dinverno, più o meno alta a seconda delle piogge, ed e' completamente secco
destate.
Insomma una vera palude naturale!
Lappuntamento era per le 5.00 al moletto di un canale che costeggia la palude.
Lì già pronto sulla barca ci aspettava Patrizio (a destra nella foto
seguente insieme ad Alberto Bocchini), colui che si può tranquillamente definire
il "Re del Padule di Fucecchio".
Ne ho conosciute tante di persone che, come me, hanno una passione viscerale
per la caccia agli acquatici, ma sono pochi quelli che possono definirsi
Cacciatori di Palude.
Patrizio e' uno di questi: basta osservarlo per capire che lui, oltre ad
esserci nato e a viverci quotidianamente, il padule lha dentro!
Con dieci minuti di navigazione lungo il canale arriviamo allapprodo.
Dove ci siamo fermati, immersa nella palude, ce un casa-palafitta.
Era ancora presto, così ne abbiamo approfittato per prepararci qualcosa
di caldo, e devo dire che e' veramente piacevole prendersi un caffe' mentre
sei immerso negli odori e rumori del Padule.
Dopo le immancabili quattro chiacchiere con gli altri amici si parte.
Ognuno ha a disposizione un barchino. Il mio capanno dista circa 200 metri
dal moletto. Si passa in uno stretto canaletto che arriva proprio sotto il
capanno: la barca si lascia poi al riparo accanto allappostamento.
Il chiaro dove cacciamo e' particolare.
E fatto a ferro di cavallo, circondato da un fitto e spesso strato di
cannelle che circondano completamente il chiaro. Il capanno e' posizionato
proprio al centro dello specchio dacqua a circa 100 metri dalle canne.
Lappostamento e' una piccola palafitta completamente mimetizzato con le cannucce.
Ha la struttura di base in legno e non manca proprio nulla: scomparti per
sistemare le cartucce e i fucili, un armadietto con bicchieri e caffettiera,
una stufetta, pannelli mobili per ripararsi dalla pioggia, insomma e' quasi una
casa.
Patrizio mi fa notare che il capanno e' fatto su più livelli.
Paolo: Come mai avete lo avete fatto in questo modo? Non era meglio farlo il più basso
possibile?
Patrizio: Siamo stati costretti a farlo così. Laltezza dellacqua dipende dalle
stagioni, dalle piogge e dai livelli dei canali che passano allinterno del padule.
Alcune volte arriva anche a due metri di altezza!
In effetti, vedo che si sono organizzati per cacciare anche quando uneventuale piena
renda inutilizzabile la postazione dove ci troviamo in quel momento; infatti, il
capanno ha anche una parte rialzata, completamente mimetizzata, che assomiglia ad una
torretta.
Anche per gli stampi hanno ideato un sistema molto ingegnoso.
Patrizio: Gli stampi hanno un cordino con un gioco di circa 50 cm., sono legati ad
alcune corde sommerse che a loro volta sono fissate ad alcuni paletti di metallo
scorrevoli che si alzano o abbassano automaticamente a seconda del livello dellacqua.
In questo modo tutto il gioco, che e' composto da circa 250 stampi e che sarebbe
impossibile da gestire manualmente tutti i giorni, rimane sempre pronto e ben messo
con qualsiasi condizione atmosferica: gli stampi sono sempre equidistanti luno
dallaltro con ogni vento e con qualsiasi livello dacqua.
Ci sono tre grossi gruppi di stampi nel chiaro.
Uno al centro, il più numeroso con circa 120 stampe, gli altri due sui laterali con
circa 70-80 stampe ciascuno. Ci sono, quindi, due grosse aree aperte tra i tre giochi:
e' lì che si aspetta la calata!
Anche i richiami vivi sono sistemati nel gioco con un metodo particolare.
Patrizio: Per i vivi utilizziamo sempre delle corde sommerse mobili, a cui agganciamo
il cordino fissato alla zampa del richiamo. In questo modo tirando semplicemente un
corda riusciamo a posizionare lanatra nel punto stabilito senza fare confusione nel
chiaro e, soprattutto, rimanendo nascosti nel capanno.
Arriva lalba, e' il suo momento. Il sole ci sorge alla nostra sinistra.
Siamo a Gennaio, quindi non mi aspetto grandi cose dalla cacciata, per me e' già
tanto poter cacciare in un ambiente eccezionale come il padule di fucecchio, molto
diverso da quello a cui sono abituato; e a mano a mano che la luce prende il sopravvento sulloscurità mi accorgo ancora di più della bellezza del posto.
Le anatre che avvistiamo prima sono alzavole e germani: le più comuni nel padule.
In una stagione di caccia il 60-65% degli abbattimenti e' composto proprio dai
Bozzoletti, il nome dellalzavole secondo il dialetto dei cacciatori del posto,
un 15-20% da germani e il restante dai Mezzani ovvero tutte le altre anatre di
superficie. Pochi i tuffatori.
Una bella giornata come questa non poteva non concludersi intorno ad un tavolo
con tanti altri amici. E così nella casetta immersa nellacqua e' terminata la
nostra giornata, tra salumi, pasta e vino, ascoltando i racconti, le storie e
le leggende che il Padule ha regalato a questi grandi cacciatori.
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