La Laguna di Orbetello si trova in provincia di Grosseto, ed è formata da quei lembi di terra che uniscono
la penisola italiana all’Argentario.
Non tutti possono cacciare ad Orbetello, ma solo gli iscritti all’ATC Grosseto 8 e solo quelli che hanno
scelto di partecipare all’Area a Particolare Gestione di Caccia della Laguna.
Si, perché la gestione della caccia nella laguna ad opera dell’ATC è veramente particolare, ed è forse è
l’unico modello di questo tipo che viene praticato in Italia.
Non è una zona riservata a pochi eletti ma a tutta la comunità di cacciatori dell’ambito in cui ricade la
laguna e che a turno potranno cacciare in una delle 14 botti inserite nello splendido contesto della Laguna
di Levante.
L’attento controllo dello svolgimento della caccia e l’applicazione di un regolamento interno alla Laguna,
ha permesso in tutti questi anni di preservare questa zona dagli attacchi protezionistici che vorrebbero
chiudere definitivamente questa area alla caccia e, soprattutto, mantenere e diffondere la tradizionale
forma di caccia agli uccelli acquatici nel pieno rispetto delle regole.
Nella Laguna di Orbetello si possono esercitare due diverse forme di caccia: da appostamento, in una delle
14 botti o postazioni doppie sparse all’interno dell’area di caccia, o in forma vagante anche con l’uso del cane.
La prima opzione di caccia avviene dall’alba alle 11, la seconda dalle 14 al termine dell’orario consentito.
Prima dell’inizio della stagione venatoria avviene l’estrazione delle botti e delle giornate di vagante per
tutti gli iscritti alla Laguna; e così attraverso un sorteggio per ogni singolo cacciatore di assegnano le
giornate e la botte per tutta la stagione venatoria.
Le botti e le giornate assegnate non possono essere ne modificate, ne sostituite, ne tanto meno scambiate con
altri cacciatori.
L’unica cosa possibile è quella di invitare un amico, visto che le botti sono doppie, ma anche lui deve essere
iscritto alla laguna.
La caccia ad Orbetello è molto diversa da quella dei “fasti” di alcuni anni fa, a causa di diversi fattori
che possono essere riconducibili principalmente all’inquinamento ed alla scomparsa di apporto di acqua dolce
che ha reso la salinità nella laguna molto elevata.
Così il numero della presenza di anatre di superficie e, di conseguenza, delle catture si è molto ridimensionato.
Resta comunque un ambiente affascinante, in cui ogni appassionato cacciatore riesce ancora oggi a trascorrere con
serenità una mattinata all’insegna della vera e tradizionale caccia agli uccelli d’acqua.
Anche la fortuna ha un ruolo importante.
Infatti, visto che la botte non si può assolutamente cambiare, e le botti vengono assegnate anticipatamente,
può capitare che il giorno prefissato il tempo e soprattutto il vento sia completamente negativo alla postazione
che ci è toccata.
E qui il cacciatore dovrà sicuramente fa tesoro di tutta la sua esperienza per poter tirare due colpi.
Le condizioni meteo influiscono notevolmente sulle giornate di caccia. Giornate con forte vento o pioggia sono le migliori,
acqua piu' o meno alta, vento dal versante nord. Insomma sono tutte variabili che non si possono prevedere nel momento
dell'assegnazione delle botti e cosi' il tutto rientra anche nella casualita' - e da qui la fortuna!!!! - delle cose.
Foto di Giovanni Evangelisti Vista della Laguna dopo l'alluvione del 11/11/2012
Da come si può vedere dal disegno precedente, quasi tutte le botti sono posizionate a ridosso della vegetazione,
quindi se il vento non ci tira il più possibile alle spalle saremo sicuramente svantaggiati e non si potrà sfruttare
al meglio il gioco di stampi e richiami vivi.
Ma tutto può succedere nella caccia alle anatre ed ancor di più cacciando ad Orbetello: quando le speranze stanno
per perdersi, ecco che negli ultimi 10 minuti si riesce a fare giornata.
Per poter far rendere meglio l’idea della caccia ad Orbetello vi riporto un resoconto di una bella mattinata trascorsa
in Laguna.
L’ultimo giorno di caccia
E si, sabato scorso e’ stato il mio ultimo giorno di caccia per questa stagione venatoria.
La destinazione e’ stata la Laguna di Orbetello, mi e’ toccata la botte numero 6.
Sono andato da solo, il mio compagno di caccia mi ha dato buca proprio all’ultimo, vabbe’ non ho particolari problemi
a spostarmi per andare a caccia, e poi sono “solo” 150 km da casa mia.
Sveglia alle 3.30, ci metto poco per vestirmi e partire. Avevo preparato tutto la sera prima, compresi i soliti tre panini
dietetici con uovo e salsiccia che mi accompagnano in tutte le mie uscite.
Mi sono fermato al solito bar.
C’erano gia’ alcuni cacciatori iper mimetici che prendevano il caffe’, non avevo voglia di parlare cosi’ mi sono limitato
al saluto.
Durante il tragitto noto con piacere il cielo stellato, segno che il vento da nord ha lavorato bene.
I pensieri nell’ora di auto sono andati alle cacciate passate, ai bei ricordi, con un futuro incerto per la caccia non
avevo voglia di innervosirmi, cosi’ ho tirato fuori dai cassetti della mia memoria tutte le belle e piacevoli sensazioni
provate il 20 anni di caccia agli acquatici.
Arrivo al parcheggio in laguna alle 5.10. Scendo dalla macchina e’ con piacere provo un brivido di freddo: era ora!
Vento da nord e temperatura di due gradi. Bene, e’ il vento buono per la posizione del mio capanno.
La 6 e’ lontanuccia, non ci sono mai stato e l’ho dovuta trovare.
In effetti e’ stato abbastanza difficile perche’ questa postazione e’ un piccolo capanno in mezzo la vegetazione.
Che sudata ragazzi!
Pero’ la stanchezza e’ svanita nel momento in cui appena ho posato i sacchi con gli stampi ho sentito cantare un fischione.
Davanti a me l’acqua ferma, il vento era proprio alle mie spalle: fantastico.
Metto giu’ 20 stampi: ho portato 10 alzavole, 5 fischioni e 5 mestoloni.
I mestoloni sono nuovi fiammanti, li ho messi alla mia sinistra dove sorge il sole: si noteranno meglio. Aggiungo altre
5 alzavole sparpagliate. La buttata al centro e’ di circa 15 metri, e a destra una palletta di alzavole e i fischioni un
po’ piu’ larghi.
Entro nel capanno alle 6.30, manca un quarto d’ora.
Inizio subito a fischiare ad alzavola maschio e femmina, poi fischione.
Alle 6.45 arriva un alzavola alla mia sx. Si posa nella buttata proprio sotto il capanno.
Non tocco neanche il fucile che riparte e scompare nell’oscurita’.
Peccato, una buona occasione sprecata.
Continuo a fischiare.
Dieci minuti dopo due alzavole mi passano fuori il gioco due cantate serrate a maschio di alzavola e mi vengono
diritte in mezzo al gioco, mi sono a 25 metri.
Incanno subito quella piu’ lontana, ma aspetto qualche secondo perche’ l’altra si avvicina di navigo.
Nel momento in cui si incrociano lascio andare il colpo. Rimangono in acqua entrambe.
Vorrei prenderle subito, ma e’ l’ora buona.
Intanto le altri botti sparano. Una scarica alla due, qualche altro colpo singolo dalle altre (la due fara’
5 alzavole scaricando i fucili tre quattro volte, la 3 una alzavola, la 4 un germano, la 5 una bella
padella, la 8 credo due alzavole).
Infatti altri dieci minuti e nell’oscurita’ vedo alcune sagome in volo. Sembrano grosse, canto a fischione.
Eccole, arrivano e mi puntano. Mo’ faccio un macello! Mi dico tra me e me.
Appena escono dall’ombra dell’argentario le riconosco, nooo Volpoche.
Si calano tutte. Sono rimaste li una ventina di minuti, fino a quando sono uscito per recuperare le due alzavole. Una coppia,
entrambe bruciate, roba nuova.
Verso le otto vedo un fischione che arriva di navigo. Verso orbetello ce ne’ un branchetto di 15 che rimarra’ li tutta la mattina.
Esattamente come il mio fischioncino. Mi ha fatto sgolare a forza di chiamarlo sto disgraziato!
Durante la mattinata vedo volare quattro alzavole, altre volpoche, qualche germano, un chiurlo maggiore, pantane e pettegole,
piovanelli a gogo (un branchetto di 30 li ho avuti sotto il capanno per quasi un’ora). Naturalmente fenicotteri (circa 700) e
cormorani (200) che hanno una efficace tecnica di pesca in branco che non avevo mai visto. Molto interessante.
Un bel colpo l’ho preso quando ad un certo punto mi e’ passata una volpoca sulla testa a non piu di 10 metri. E arrivata dalle mie
spalle e si e’ calata dopo una veloce virata fuori gli stampi.
Alle 10.10, mentre ero alle prese con il fischione che si era avvicinato a meno di 100 metri con la coda dell’occhi vedo alla mia
dx tre anatre.
Sono tre alzavole che si sono buttate sotto vento tra la mia postazione e la botte 5.
Sono rimaste li 10 minuti immobili. Cosi’ come sono arrivate sono ripartite per chi sa dove, senza passare nei giochi e sull’acqua
ma tagliando direttamente sulla vegetazione.
Comportamento da anatre plurilaureate.
La giornata si e’ conclusa senza ulteriori emozioni e come al solito e’ passata troppo velocemente.
Tornando a casa, mi e’ presa un po’ di malinconia, la stagione si sta chiudendo e dovro’ aspettare otto lunghi mesi prima di poter
riandare a caccia.
[pb]
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