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L'Alzavola
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Denominazione
Codice EURING: 01840
Nome scientifico: Anas crecca
Nome inglese: Teal
Nome francese: Sarcelle d'hiver
Nome tedesco: Krickente
Nome spagnolo: Cerceta Común
Foto di Alessandro Borgogno
Descrizione
Lunghezza: cm. 34-38.
Apertura alare: 58-64.
Peso: g. 165-500(M) e 185-450(F).
Testa: nel piumaggio nuziale il maschio ha la testa marrone rossiccia con una banda verde
molto larga che ingloba l'occhio e si estende fino alla base del collo. La femmina presenta una livrea
uniformemente grigio-bruna, così come i maschi giovani e gli adulti in abito eclissale.
Occhio: l'iride è bruna per entrambi i sessi.
Becco: sottile (piuttosto lungo rispetto la testa) e nerastro per entrambi i sessi.
Ala: lo specchio alare è verde metallico, orlato di bianco sul davanti. La parte inferiore dell'ala
è bianca.
Dorso: varie tonalità di grigio con picchiettature a forma di onde nel maschio, piumaggio uniforme
bruno-castano nella femmina
Ventre: bianco con picchiettature nere nel maschio, uniforme castano chiaro nella femmina con
macchie scure rossicce
Coda: 64-71 mm. color bruno scuro. Il maschio presenta i lati di colore giallo con sottocoda nero.
Zampe: corte rispetto il busto e di colore verde-grigio
Foto di Manuel Benzi
Riconoscimento e identificazione
L’alzavola presenta un forte dimorfismo sessuale, con il maschio colorato vivacemente e
la femmina con tonalità uniforme sul castano bruno.
Durante il periodo estivo-autunnale, fino a metà ottobre circa, il maschio presenta
l’abito eclissale che lo rende molto simile alla femmina. Questo spesso porta, i cacciatori
meno esperti, a considerare gli abbattimenti di alzavole effettuati in questo periodo come
femmine quando invece si tratta di maschi giovani o ancora in abito eclissale.
Un buon metodo per riconoscere facilmente una femmina da un maschio in eclisse consiste
nell’osservare la Ia remigrante terziaria dell’ala (ovvero la prima piuma dopo lo specchio
alare verde). Nel maschio questa piuma ha una banda longitudinale di colore nero lucido con
un bordino bianco-crema, nella femmina invece è di colore bruno opaco o nero spento ed il
bordino bianco si allarga spesso verso la punta della piuma.
All’inizio della stagione venatoria le alzavole possono essere confuse con le marzaiole,
per distinguerle basta verificare il colore dello specchio alare: la marzaiola ha uno
specchio verde spento e non di colore acceso e metallico come quella dell’alzavola.
L’alzavola dal collarino bianco di Aldo Berardi
All’interno di questa sezione relativa al riconoscimento segnaliamo una
anomalia sul piumaggio dell’alzavola rilevata negli anni ’30 su alcuni
individui catturati e/o avvistate nel Ravennate.
Riportiamo di seguito una nota relativa a questo interessante argomento,
che vale la pena di diffondere, effettuata dall’amico Aldo Berardi di Ravenna.
Nella raccolta del Museo Ornitologico e di Scienze Naturali di Ravenna, formato
per lo più da esemplari provenienti dalla raccolta ornitologica del Dott.
Alfredo Brandolini (1892-1965) che lo stesso regalò al Comune di Ravenna assieme
alla biblioteca di volumi di ornitologia, vengono conservate circa una decina
di Alzavole che hanno l'anomalia di presentare un collare bianco.
Più precisamente gli esemplari di Alzavola femmina presentano una macchia
bianca della grandezza massima di 2 cm. nella parte inferiore del collo, mentre
gli esemplari maschi presentano un collarino bianco che circonda tutto il collo
alla stessa stregua del collarino che presentano i germani reali maschi.
La suddetta anomalia viene ricordata con poche parole dal Patriarca
dell'Ornitologia Italiana E. Arrigoni degli Oddi nella sua opera "Ornitologia
Italiana" Ed. Ulrico Hoepli - Milano del 1929 a pagina 512:
"L'Alzavola va soggetta raramente alle varietà albine (un individuo tutto
bianco N. 2433, Cat.Ucc., è nel Reale Museo di Pisa) ed isabelline, è facile
trovare individui (soprattutto in primavera) con forte colorazione rugginosa
sul gastreo, talora il rugginoso si foggia spazio regolare sulla gola (var.
fulvigola), in alcuni individui il collo è ornato da un collaretto bianco"
L'ornitologo ravennate Dott. Azelio Ortali nella sua opera intitolata "Gli
uccelli del Museo Brandolini", Ed. Galeati 1974, a pagina 38 nel descrivere
l'esemplare di Alzavola Maschio n. 47 catturato nelle Pialasse di Porto Corsini
il 10 Gennaio 1912 riporta le parole del Dott. Alfredo Brandolini: "L'Imparati
nell'Avifauna Ravennate la dice sedentaria e nidificante. Per quanto mi consta,
e indagini ne ho fatte tante, devo escludere che abbia mai nidificato qui da
noi. Molte volte mi sono stati segnalati nidi di Alzavola, ma sempre mi trovai
di fronte a nidi di Marzaiola. Una trentina di anni fa svernava nelle Valli di
Gorino (Ferrara) una colonia abbastanza numerosa di Alzavole che presentavano
l'anomalia di avere al collo un collarino bianco. Durante burrasche con vento
di bora i palmipedi delle valli ferraresi si fanno portare a sud e, cessato il
vento impetuoso, ritornano alle loro valli: pertanto alcune Alzavole con
collarino bianco sono state colte anche nel ravennate, certamente provenienti
da Gorino".
Posso segnalare che il Dott. Franco Vasi di Ravenna conserva un esemplare di
Alzavola maschio con collarino bianco catturato dallo stesso negli anni
settanta in località Bassa del Bardello (Ravenna) mentre spadulava con
il cane.
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Nidificazione
La cova avviene nel periodo aprile maggio, circa 8-10 le uova deposte lisce e di colore
grigiastro o fulvo che verranno covate per 21-23 giorni.
Il nido è costruito generalmente a terra all’asciutto, ma nelle vicinanze dell’acqua,
nelle paludi e torbiere a fitta vegetazione.
Foto di Riccardo Baccelloni
Distribuzione e fenologia
L’alzavola è diffusa nell’area paleartica e nell’america settentrionale.
I nidificanti dell’europa settentrionale e orientale svernano i europa occidentale e
meridionale e in africa fino alla Nigeria, al sudan e al kenya.
Nell’europa centrale come nell’area mediterranea sono di passo o svernanti.
Habitat
Preferisce le piccole zone d’acqua dolce anche se la sua diffusione capillare in ogni
zona umida del nostro paese permette di incontrarla in qualsiasi ambiente.
Quindi torbiere, stagni, risaie, paludi o coste marine, ma spesso anche i canali ed i
prati allagati sono zone frequentate da questo anatide.
Alimentazione
L’alzavola si alimenta nell’acqua bassa, sulle rive fangose o nei prati allagati. I
semi sono la principale fonte di alimentazione dell’alzavola: ruppia (fieno marino),
quadrello, giunco, sorgo, riso.
Le fonti proteiche vengono immagazzinate attraverso l’ingestione di larve di insetti
acquatici o con molluschi gasteropodi.
Rilevazioni migrazione pre-nuziale sul territorio italiano per decadi
Fonte: Elaborazioni su dati Angra Onlus e Anatidi.it
Anno |
I Feb |
II Feb |
III Feb |
I Mar |
II Mar |
III Mar |
I Apr |
II Apr |
III Apr |
Tot. |
2004 |
89 |
172 |
410 |
428 |
210 |
91 |
76 |
4 |
0 |
1480 |
2005 |
267 |
663 |
138 |
298 |
244 |
403 |
104 |
4 |
0 |
2121 |
2006 |
156 |
786 |
1339 |
1601 |
1765 |
644 |
167 |
8 |
13 |
6479 |
2007 |
243 |
533 |
296 |
264 |
23 |
15 |
34 |
59 |
52 |
1519 |
2008 |
51 |
218 |
73 |
12 |
347 |
277 |
31 |
1 |
0 |
1010 |
2009 |
720 |
401 |
292 |
259 |
120 |
171 |
48 |
20 |
11 |
2042 |
2010 |
162 |
248 |
476 |
206 |
247 |
73 |
23 |
27 |
12 |
1474 |
2011 |
647 |
79 |
10 |
471 |
124 |
76 |
8 |
3 |
0 |
1418 |
2012 |
43 |
1096 |
793 |
1335 |
72 |
305 |
30 |
1 |
1 |
3676 |
2013 |
80 |
249 |
195 |
463 |
436 |
170 |
26 |
0 |
2 |
1621 |
2014 |
52 |
206 |
112 |
197 |
417 |
305 |
25 |
11 |
1 |
1326 |
2015 |
80 |
770 |
282 |
129 |
63 |
143 |
10 |
6 |
0 |
1483 |
2016 |
47 |
160 |
126 |
423 |
319 |
145 |
30 |
4 |
0 |
1254 |
Consistenza della popolazione e trend
Fonte: Wetlands International
Popolazione (no nidificante) |
Area di nidificazione |
Area di svernamento |
Stima di presenza |
Europa NO |
Europa N-NO |
Europa NO |
400.000 |
Mar Nero, Mediterraneo |
Siberia O, Europa NE |
Mar Nero, Mediterraneo, Africa O |
750.000 1.350.000 |
Asia SO, Africa NE |
Siberia O |
Asia SO, Africa NE |
1.500.000 |
Asia S |
Siberia O e centrale |
Asia S |
400.000 |
Asia E-SE |
Siberia E, Cina NE |
Asia E-SE |
600.000 1.000.000 |
Fonti e Bibliografia
Roussellot J.B, Trolliet B., 1998 – Criteri di determinazione
del sesso e dell’età delle anatre. Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, Documenti Tecnici, 21.
Businelli C., 1991 – La selvaggina d’acqua - I Palmipedi.
Editoriale Olimpia
Arrigoni degli Oddi E., 1929 – Ornitologia Italiana. Hoepli
Dall’Antonia P., Mantovani R., Spina F., 1996 – Fenologia della
migrazione di alcune specie di uccelli acquatici attraverso l’Italia. Istituto Nazionale per la Fauna
Selvatica, Ricerche di Biologia della Selvaggina, 98: 1-72
Wetlands International, 2006. Waterbird Population Estimates – Fourth
Edition.
Chelini A., 1984 - Le anatre selvatiche. Editoriale Olimpia
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