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La Marzaiola
Denominazione
Codice EURING: 01910
Nome scientifico: Anas querquedula
Nome inglese: Garganey
Nome francese: Sarcelle d'été
Nome tedesco: Knäkente
Nome spagnolo: Cerceta Carretona


Ingrandisci la foto della Marzaiola Maschio
Foto di Giancarlo Mariani

Descrizione
Lunghezza: cm. 37-41.
Apertura alare: cm. 60-63.
Peso: g. 250-600(M) e 250-550(F).
Testa: Il maschio in livrea nuziale ha la testa marrone con un sopracciglio bianco molto largo che va dalla parte anteriore a quella posteriore dell'occhio e raggiunge la base della nuca. La femmina e i giovani hanno la testa bruno rossiccia come l'alzavola (da lontano quando nuotano si differenziano per la colorazione chiara quasi bianca della base del becco, mentre da vicino si nota anche un sopracciglio bianco che l'alzavola non possiede).
Occhio: iride marrone.
Becco: 3,6-4,3 cm. Nero per il maschio, grigio verdastro per la femmina.
Ala: coperture blu chiaro con estremità brune nel maschio, grigio bruno nella femmina. Lo specchio alare è grigio verde orlato di bianco da ogni lato per il maschio, verde bronzo per la femmina. Lo specchio della marzaiola presenta sempre un colore verde opaco e mai brillante come dell’alzavola.
Dorso: bruno nel maschio, bruno macchiettato nella femmina.
Ventre: molto chiaro macchiettato verso l'alto.
Coda: mm. 60-73 bruna orlata di grigio bruno ai lati.
Zampe: grigio bruno.


Ingrandisci la foto della Marzaiola Femmina
Foto di Giancarlo Mariani

Riconoscimento e identificazione
La marzaiola abbandona l’areale di nidificazione molto presto (già ad agosto si vedono sulle coste italiane), con l’abito in eclisse che le fa sembrare tutte alzavole femmine, ed è questa la maggiore difficoltà nell’identificazione.
Ingrandisci lo specchio alare della Marzaiola Maschio Il maschio e femmina di marzaiola si riescono a riconoscere tra loro anche con l’abito in eclisse poiché il maschio presenta le copritrici dell’ala di un colore blu-grigio pallido rispetto un colore tendente al bruno dell’ala della femmina.
Determinante lo specchio alare nel riconoscimento rispetto una alzavola: lo specchio è di un verde scuro di colore spento con bande laterali bianche che lo delimitano nettamente, rispetto uno specchio verde metallico e accesso dell’alzavola.
In volo, se pur l’aspetto è simile, si evidenzia un’ala molto più chiara rispetto quella dell’alzavola ed uno stacco dei colori nei maschi dal bruno del petto al chiarore del ventre.
Si notano molto anche e bande bianche parallele dello specchio alare che spiccano notevolmente.


Nidificazione
Mediamente le marzaiole depongono 8-9 uova di colore giallo paglierino chiaro o marrone molto chiaro che vengono covate dalla sola femmina per 21-23 giorni.
Il nido è a terra all’asciutto, ma nelle vicinanze dell’acqua, all’interno di fitta vegetazione arbustiva o erbacea ed è costruito internamente dalla femmina che lo modella con il corpo.


Distribuzione e fenologia
La marzaiola è di origine paleartica.
Abbandona completamente l’aerale di nidificazione, compreso tra la regione mediterranea e la steppa russa, per compiere una lunga traversata che porterà la maggior parte della popolazione a svernare a sud del Sahara e in Africa occidentale (Senegal, Zambia, Nigeria).
In Italia è di doppio passo, molto numerosa durante la migrazione pre-nuziale (ed in particolare durante il periodo di marzo-aprile) e meno durante quella estivo-autunnale con punte di massimo transito durante il mese di agosto e metà settembre.
A conferma di ciò vi sono i grafici delle ricatture in Italia di uccelli inanellati all’estero, da cui risulta che solo il 5% delle ricatture sono avvenute a febbraio, rispetto il circa 70% di marzo, il 12% di aprile e circa il 12% da agosto ad ottobre (vedi Dell’Antona, Mantovani, Spina).


Habitat
Preferisce i piccoli specchi d’acqua dolce, poco profondi, separati l’un l’altro da fitta vegetazione ed in cui si possa sentire riparata. Preferisce zone in cui siano presenti piante emergenti o galleggianti che siano coincidenti o in prossimità delle zone di alimentazione.


Alimentazione
La marzaiola si procura il cibo generalmente immergendo la testa sott’acqua o raccogliendo quello che galleggia in superficie.
Preferisce alimentarsi di giorno, a coppie o in piccoli gruppi.
Si nutre principalmente di insetti, larve di ditteri, coleotteri, anellini, girini, e di sostanze vegetali quali semi di lingua d’acqua, quadrello, falasco, giunchi, alghe, riso e lenticchie d’acqua.


Rilevazioni migrazione pre-nuziale sul territorio italiano per decadi
Fonte: Elaborazioni su dati Angra Onlus e Anatidi.it
Anno I Feb II Feb III Feb I Mar II Mar III Mar I Apr II Apr III Apr Tot.
2004 0 0 22 5550 4780 2385 392 12 3 13144
2005 0 5 611 927 1104 9791 1327 665 106 14536
2006 0 54 214 1300 9834 10827 2408 293 119 25049
2007 3 48 32 4132 3547 3847 971 218 171 12969
2008 38 8 580 1451 4780 6310 225 252 116 13760
2009 5 33 0 659 2902 6487 1367 94 43 11590
2010 0 129 223 974 1939 6889 1308 222 32 11716
2011 57 9 422 450 2783 6492 3263 466 49 13991
2012 0 15 228 1179 3709 6854 2719 1163 107 15974
2013 0 106 254 1197 15755 5077 2121 982 50 25542
2014 0 0 6 10 4586 6404 2651 1163 107 14927
2015 0 8 19 2170 2688 2050 743 52 0 7730
2016 0 15 50 994 4186 2220 230 14 13 7722



Consistenza della popolazione e trend
Fonte: Wetlands International
Popolazione
(no nidificante)
Area di
nidificazione
Area di
svernamento
Stima di
presenza
Africa O Europa, Siberia O Africa O 2.000.000
Asia SO, Africa NE Siberia O Asia SO, Africa NE-E 100.000
200.000
Asia S Siberia O e centrale Asia S 350.000
Asia E-SE Siberia E e centrale, Cina NE Asia E-SE 100.000
200.000



Fonti e Bibliografia
Roussellot J.B, Trolliet B., 1998 – Criteri di determinazione del sesso e dell’età delle anatre. Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, Documenti Tecnici, 21.
Businelli C., 1991 – La selvaggina d’acqua - I Palmipedi. Editoriale Olimpia
Arrigoni degli Oddi E., 1929 – Ornitologia Italiana. Hoepli
Dall’Antonia P., Mantovani R., Spina F., 1996 – Fenologia della migrazione di alcune specie di uccelli acquatici attraverso l’Italia. Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, Ricerche di Biologia della Selvaggina, 98: 1-72
Wetlands International, 2006. Waterbird Population Estimates – Fourth Edition.
Chelini A., 1984 - Le anatre selvatiche. Editoriale Olimpia


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