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Il buco nell'acqua di Stefano Landoni
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Tinello è un amico, di quelli veri.
Chiunque altro, al posto suo, quella mattina di fine novembre, mi avrebbe affogato in laguna, o almeno mi
avrebbe tenuto la testa sott'acqua per qualche decina di secondi.
Ma andiamo per ordine.
Domenica 29 mi tocca la botte 7 nella Laguna di Orbetello, le previsioni danno venti meridionali e
- mannaggia a loro - stavolta ci azzeccano: scirocco sparato in faccia.
Alessandro mi accompagna come al solito e, nonostante tutto, confidiamo che la mossa di tempo
in arrivo e i barlumi di avvistamenti dei giorni scorsi ci possano regalare qualche occasione.
Facciamo tutto molto in fretta, un gioco con 2 gruppi molto distanti composti da stampi abbastanza
serrati e vicini alla riva, più 3 femmine e 1 maschio di germani vivi.
Alle 6.00 siamo già impostati e pochi minuti dopo scorgo col binocolo 3 sagome posate,
sotto riva, di fronte alla 6 che però non era attiva.
Avviso Sandro e subito dopo mi correggo, sono 4. Immobili.
Dopo alcuni minuti iniziano a muoversi, sembra si avvicinino e intanto cerco di capire cosa
possano essere. Nel dubbio chiamo sommessamente sia ad alzavola sia a fischione.
Ad ogni modo vengono, lentamente, ma si avvicinano.
Ad un primo momento li vedo con la testa incassata e li battezzo alzavole, ma quando si avvicinano
ancora capiamo che sono fischioni. E' ancora completamente buio e l'ombra dell'Argentario
non agevola la visuale. Tanto che nemmeno quando arrivano appresso agli stampi ed ai richiami, c'è modo
di provare il tiro.
Li tengo d'occhio col binocolo e nemmeno quando fanno per allontanarsi mi trovo nelle condizioni di tirare.
Se ne vanno e tornano esattamente nel punto dove li ho scorti per la prima volta. Quando guardo ancora,
non li trovo più. "Sandro, sono volati" gli dico. Amen.
Passano alcuni minuti, inizia ad arrivare un'alba rallentata dalle nubi e, sempre nello stesso posto,
si rimaterializzano i fischioni. Non erano volati, ma si erano riparati in un'ansa e non li potevo vedere.
A me è capitato veramente, ma veramente di rado, che uccelli arrivati di navigo al gioco, non tirati,
una volta allontanati poi ci ritornassero, ma questi non erano di tale risma e, con la stessa
lentezza della prima volta, ritornano. "Occhio Sandro, che tornano!".
Stavolta li vedo bene, ma non posso tirare da subito: prima sono infilati col richiamo maschio,
poi col paletto del mojo. "Occhio Sandro, che appena passano il paletto gli tiro!".
Eccoli, tutti e 4 ammucchiati, chiunque avesse un Quoziente di Intelligenza superiore a 3, li avrebbe
uccisi tutti con un tiro.
Invece la fucilata è bassa (mezzo metro mi dirà poi Sandro), non ne resta nemmeno uno!!!!
L'esito del tiro mi manda in confusione, mi attacco inutilmete a quelli che volano nel buio del monte, mentre
Sandro (santo subito!!) abbatte agevolmente i 2 che gli sfilano verso sinistra. Un terzo fischione, forse
rimasto parziale vittima della prima fucilata o dei tiri seguenti, si abbassa visibilmente colpito verso
l'interno della laguna; l'oscurità mi consente solo di prendere nota della direzione, ma non certo
il punto di caduta, tanto che le successive ricerche risulteranno inutili.
Ero costernato, annebbiato, nervoso, incazzato, non mi spiegavo come fosse potuto accadere...e non me
lo spiego nemmeno ora.
So solo che quella sera, quando chiudevo gli occhi, vedevo una fucilata su quattro
fischioni che poi volavano da tutte le parti.
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